
Feria d'agosto (Italian Edition)

— Non state piú lassú? — Nei boschi? No. La guardia campestre non vuole. Solamente le bestie hanno il libero transito. — Ma voi sapete un mestiere. L’eremita fece un gesto come a dire che ne sapeva cento. Era curiosa la sua barbetta spruzzata di calce. — Se vi occorre qualcosa, venite a trovarmi. Mi ascoltò con gli occhi socchiusi e fece un cenno d
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Cosí quel pomeriggio non andammo a bagnarci, e Nino che in castigo non piangeva mai scomparve per l’usciolo dell’orto. Verso sera uscii sulla strada a cercarlo, e ne chiesi ai muratori che lavoravano in fondo al paese alla chiesa nuova, ritrovo di tutti i ragazzi. Non l’avevano visto. Quando rientrai per la cena, andò mia cognata a prenderlo nell’o
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Nino era un ragazzo dispettoso – cosí avevo sempre creduto – ma ora mi accorgevo che i suoi dispetti non erano capricci, o almeno non piú dei miei. Cominciavo a capire che quella casa non era per lui quello che era per me. Il corridoio che la traversava tutta, dalla porta d’ingresso all’uscio sull’orto – riempiendola di verde e di luce per chi vi e
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Dirò la verità.
Cesare Pavese • Feria d'agosto (Italian Edition)
Sua madre avrebbe detto lo stesso.
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Parlavamo forte, ma nessuno si fece vivo. Mi avvicinai alla caverna per togliere Nino dalla brezza. — Te l’ho detto che a quest’ora va nei boschi con la capra, — disse lui, correndomi innanzi a far capolino sopra la siepe. — Non entrare. È casa d’altri. — C’è dell’acqua, – disse Nino. – Ho sete. Ero stupito della sua audacia che non conoscevo, e mi
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— Questo diavolo vive in mezzo alle vipere, — gli dissi raggiungendolo. Un sentierino di lastre di tufo accostate portava alla bocca nera della caverna, che una siepe di spini rugginosi ostruiva. Sull’orlo della balza che dava nel vuoto facevano da ringhiera certe rampicanti attorcigliate a un traliccio di canne.
Cesare Pavese • Feria d'agosto (Italian Edition)
Tutto questo mi fu familiare, e direi quotidiano se il succedersi di quei giorni non mi paresse tuttora illusorio, tanto che a volte l’intera stagione mi riesce, a ripensarci, una sola giornata che vissi in comune.
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la stanza che avevo lasciato mi fosse valsa come un’ombra che discreta mi riaccoglieva.